09-10-2011
Nella foto tratta dal blog Porzioni Cremona, da sinistra si riconoscono, alla presentazione della guida Espresso, Moreno Cedroni, Matteo Baronetto, Enrico Crippa, Mauro Uliassi (parzialmente nascosto), Massimo Bottura e il fianco sinistro di Raffaele Alajmo.
Le guide al mangiare bene, mese per mese: a fine settembre abbiamo presentato quella di Identità Golose alla Fondazione Catella a Milano, a ottobre prima L’Espresso (giovedì scorso a Firenze) e poi il Gambero Rosso (lunedì 17 a Roma) e a novembre sarà la volta della Michelin, che ha dato appuntamento per mercoledì 16 a Milano, nella speranza che la realtà sia pari, e magari addirittura superiore, alle attese. In fondo abbiamo due nuovi “3 stelle” a New York, c’è forse qualche legge che lo vieta per il mercato italiano? Forse non scritta e, concetto ripetuto più volte, non è colpa dei francesi se noi italiani non siamo mai riusciti a creare qualcosa di universalmente noto, diffuso e temuto come la guida rossa. Fattore non secondario: i francesi fanno il loro gioco in un campo che ha per confini il pianeta terra, noi ci scanniamo tra la Vetta d’Italia e Capo Passero e facciamo ben poco per allargarci al mondo.
Durante la presentazione della sua nuova edizione, al Mercato di San Lorenzo, Enzo Vizzari ha detto una verità assoluta che bene si inserisce in un dibattito attorno al futuro delle guide stesse, un futuro cartaceo o internettiano? Se quelli di Google non hanno dubbi che tutto si sposterà in rete (e sarebbe clamoroso li avessero, dopo avere acquistato la Zagat), Vizzari sposta l’accento alla sostanza di quanto scritto dai vari autori: “Ci sono le cose intelligenti on line e le cose intelligenti su carta così come ci sono i coglioni che scrivono on line e i coglioni che scrivono su carta”. Esatto, un lustro fa scrissi che la rete è terreno fertile per il proliferare di shampiste e shampisti che non mi stupisco certo ora.
Fausto Arrighi e Roberto Restelli, il curatore della Michelin e il suo predecessore, alla presentazione della guida di Identità Golose
Certo che è ridicolo pensare che la rete sia migliore in sé e che la guida ideale sia quella che permette a tutti, anche agli stessi ristoratori, di postare giudizi senza che vi sia una redazione che separi la farina dalla crusca. In fondo già duemila anni fa il “televoto” premiò Barabba e bocciò Gesù… Ed è proprio per questo che noi di Identità continueremo a raccogliere informazioni e spunti da tutto, salvo poi ragionare e giudicare con le nostre testoline esattamente come fanno i curatori delle altre guide. Consultare internet è di certo più comodo e veloce, che i giudizi che possiamo trovarvi siano quasi sempre qualitativamente migliori di quelli delle redazioni guidaiole è tutto da dimostrare. Poi è scontato che un blogger che scrive sempre e solo della provincia in cui vive sia più ferrato di chi deve fare i conti almeno con l’Italia intera, snobbando forzatamente i dettagli locali.
Alghe e cime di rape, ricci di Enrico Crippa, chef del Massimo Bottura con 19,75 ventesimi (e magari, tra poco, il Gambero farà altrettanto e dal terzo gradino del podio lo isserà sul primo così come la Michelin con la terza stella), davanti alle Calandre dei fratelli Alajmo a Rubano (Padova) e a Vissani a Baschi (Terni), 19,5 per loro e adesso pure per la Pergola di Heinz Beck a Roma, uno chef che sale al pari di Enrico Crippa e il Piazza Duomo di Alba (Cuneo) che a quota 19 raggiunge Mauro Uliassi, dell’Uliassi a Senigallia (Ancona). Passi in avanti per diversi altri protagonisti nei vari congressi e premi di Identità visto che Andrea Berton (Trussardi a Milano) sale a 18 esattamente come Moreno Cedroni (La Madonnina del pescatore a Senigallia) e i fratelli Portinari della Peca a Lonigo (Vicenza). Benissimo anche Emanuele Scarello degli Amici a Udine, ora a 17,5, un punto in più come Piergiorgio Parini dell’Osteria del Povero Diavolo a Torriana (Rimini), lui però da 17 a 18 ventesimi.
Reduce da una cena superlativa mercoledì al Piazza Duomo, chef Enrico Crippa, mi fa molto piacere vedere che lo stesso Crippa è stato premiato l’indomani a Firenze per il Pranzo dell’Anno dell’Espresso.
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi